Lasciateci respirare quest’aria

che avanza e profuma di miele,

lasciateci amare questa nostra

bottega d’ incenso, di vino colto

aspro, maturo, pigiato

con la nostra fatica.

 

Questa marea che incede

con eleganza e con prudenza

non conosce i soffi di seta,

i baci di mamma, le carezze

di nonna, gli aneliti di vento

impetuoso e le lacrime soffici.

Questa marea che incede

con passo felpato

è solo tocco leggero

friabile brezza gelata

non comprende

silenzi di vita, attimi effimeri.

 

Che resta a noi,

se non voci soavi, amabili sguardi

attenti ai gesti e ai traguardi

raggiunti e sognati.

Che resta a noi,

se non una vita da vivere

complesso di atomi

miscuglio di emozioni.

 

Che sono io,

 se non donna gioiosa

amante silenziosa,

peccatrice voluta.

 

Chi sei tu,

se non uomo potente

amante tenace,

peccatore modesto.

 

Che siamo noi,

se non grappolo dolce

di questo vino erudito

che non conosce altri baci

altri graffi, altri brividi.

Che siamo noi,

se non eterna unione

di questa vita incessante

che non comprende l’ amore.